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Lettera aperta ai candidati e candidate alle elezioni politiche del 4 marzo

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Noi giudichiamo la campagna elettorale, fino ad ora condotta da tutti i partiti, veramente molto molto negativa. Anziché affrontare i veri nodi del Paese: debito pubblico, disuguaglianze e ingiustizie crescenti, lavoro precario e svuotato della dignità umana, cooperazione e relazioni internazionali innovative in grado di sostenere e promuovere la Pace nei tanti e gravi conflitti a partire dalla martoriata Siria, per arrivare alla drammatica situazione del Congo e del Sud Sudan. Gli schieramenti politici sembrano incapaci di proporre e presentare programmi seri e utili ai cittadini che intendono governare.
La Società Civile organizzata questa volta, anche se con toni morbidi, interviene nel dibattito politico con una lettera aperta che riportiamo qui sotto. Cerchiamo laddove possibile di far sentire la nostra voce, i nostri punti di vista, chiedendo impegno e responsabilità sul versante della cooperazione internazionale, giustizia sociale e diritti al centro dello sviluppo che non può essere solo economico ma sociale, etico, giusto.
Sottoscriviamo la lettera aperta cliccando su questo Link
 
 

EFFICACE POLITICA DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LA GIUSTIZIA SOCIALE
E I DIRITTI AL CENTRO DELLO SVILUPPO

Lettera aperta delle organizzazioni di AOI e CINI alle candidate e candidati alle elezioni politiche del 4 marzo
In uno scenario di diseguaglianze crescenti a livello globale, fra i Paesi e al loro interno, in cui potere e risorse sono
sempre più concentrati nelle mani di pochi, è necessario invertire la rotta e rimettere diritti, solidarietà, coesione sociale
e redistribuzione della ricchezza e delle opportunità al centro delle politiche interne e internazionali del nostro Paese.
Un mondo in cui le disparità socio-economiche e di genere si vanno acuendo è un mondo sulla cui tenuta e sul cui futuro
regna un profondo senso di incertezza, in cui si paralizza la mobilità sociale, si svuotano di senso i diritti, si creano le
condizioni per un aumento della criminalità e della corruzione e vacilla la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni: così
vengono inesorabilmente minate le fondamenta stesse delle società in cui viviamo.
L’Italia non è esente dal fenomeno delle diseguaglianze, e ne presenta anzi profili particolarmente accentuati.
Contrastando le ondate populiste e razziste e gli atti di discriminazione e violenza in aumento nei confronti delle donne, il
nostro Paese deve diventare capace di rilanciare politiche interne ed estere fra loro coerenti, per una strategia unica,
lungimirante e sostenibile di accoglienza, integrazione, coesione, promozione sociale, cooperazione e solidarietà
internazionale; deve riaffermare i doveri inderogabili di democrazia, di giustizia economica e sociale e di parità di genere
di cui è portatrice la nostra Costituzione.
Sulla base di queste considerazioni AOI, Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà
internazionale e CINI, Coordinamento Italiano NGOs internazionali – in rappresentanza di centinaia di organizzazioni
impegnate nella cooperazione e solidarietà internazionale e sostenute da diversi milioni di cittadini che ne condividono i
valori – si fanno promotrici di questa lettera aperta alle candidate e ai candidati alle elezioni politiche del 4 marzo.
Alle forze politiche sarà chiesto di prendere posizione sui punti sollevati e l’adesione agli impegni assunti sarà monitorata
dai promotori nel corso della legislatura.
LOTTA ALLA POVERTÀ E AFFERMAZIONE DELLA GIUSTIZIA SOCIALE IN ITALIA E NEL MONDO
Le organizzazioni sociali di cooperazione internazionale firmatarie chiedono a tutte le candidate e i candidati di
impegnarsi in Parlamento perché il Governo promuova politiche mirate ad una crescita duratura e sostenibile a livello
globale, in linea con la prospettiva dell’Agenda 2030: una crescita che sia capace di funzionare per tutte e tutti e non
per pochi fortunati, contrastando le disuguaglianze e rafforzando, nelle scelte della cooperazione internazionale, i
progressi nella lotta alla povertà estrema.
Chiediamo dunque di investire – in Italia e nell’azione esterna del nostro Paese – sull’inclusione e le politiche sociali,
mettendo l’economia sociale al centro del welfare e delle misure per l’occupazione, tutelando i diritti delle fasce deboli
del mercato del lavoro e della società intera e adottando il gender mainstreaming in tutte le politiche.
Chiediamo alle forze politiche presenti nel nuovo Parlamento dopo il 4 marzo che operino per:
• l’adozione di interventi di carattere redistributivo, tra cui: gli incentivi a modelli imprenditoriali che adottano
politiche di maggiore equità retributiva e mantengono livelli salariali dignitosi; un tetto agli stipendi delle/dei
manager; l’eliminazione del divario retributivo di genere; l’introduzione di un salario commisurato al reale costo
della vita; la protezione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, specialmente delle categorie più vulnerabili,
meno tutelate e precarie;
• l’adozione di interventi di natura redistributiva, tra cui: l’incremento della spesa pubblica per i servizi essenziali
e per la sicurezza sociale; la regolamentazione degli operatori privati nei settori educativo e sanitario (per
scongiurare il pericolo che i più poveri siano esclusi da un equo accesso a tali servizi); politiche fiscali nazionali
votate ad una maggiore equità e progressività; misure di sostegno diretto al reddito.
PACE E DIRITTI UMANI OBIETTIVI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Coerentemente con la visione di equità e di tutela dei diritti che sosteniamo, chiediamo alle candidate e ai candidati eletti
di impegnarsi da subito e con continuità perché il nuovo Governo attui una politica estera di promozione della pace:
• disincentivando la produzione, la vendita e l’impiego degli armamenti e reinvestendo le risorse liberate nel
budget nazionale in politiche coerenti di coesione e giustizia sociale e cooperazione internazionale per lo
sviluppo sostenibile, attente alle relazioni di genere e alla salvaguardia dell’ambiente;
• promuovendo la partecipazione della società civile e delle ONG ai processi di pace, con la dotazione di maggiori
risorse per le iniziative di aiuto umanitario nelle aree di crisi e guerra, per la ricostruzione materiale e sociale post
conflitti e la prevenzione del loro insorgere attraverso percorsi di mediazione e dialogo sociale;
• potenziando l’iniziativa dei Corpi Civili di Pace che offre alle
• il sostegno all’esperienza virtuosa dei corridoi umanitari e l’apertura di canali di migrazione regolare verso
l’Europa, sostenuti anche da una maggiore comunicazione tra mercati del lavoro e tra sistemi di welfare: è
questo l’unico modo credibile per smantellare le reti di trafficanti, far cessare i naufragi davanti alle nostre coste,
rispondere alle esigenze di un’Italia in crisi demografica e creare sviluppo nei Paesi di origine. Le migrazioni
vanno accompagnate con politiche lungimiranti, non devono essere comunque e sempre arrestate;
• l’abolizione della legge Bossi-Fini e l’introduzione di un permesso di ricerca e lavoro, facilitando l’inserimento dei
migranti economici nel mercato lavorativo italiano;
• la totale revisione del decreto Orlando-Minniti sui procedimenti in materia di protezione internazionale e il
contrasto all’immigrazione irregolare;
• il sostegno a ogni attività legale di soccorso in mare dei migranti;
• l’impegno internazionale dell’Italia per un unico sistema di asilo europeo che superi il regolamento di Dublino e
il criterio del Paese di primo accesso, introduca un meccanismo europeo di ridistribuzione delle domande d’asilo
e garantisca un esame individuale delle domande anche per le persone provenienti o transitate in Paesi
dichiarati “sicuri”;
• l’investimento in un sistema di accoglienza integrato, diffuso, monitorabile e collegato stabilmente alla funzione
amministrativa dei comuni italiani, a partire dal modello SPRAR, permettendo di superare la gestione
straordinaria, di offrire standard uniformi sul territorio nazionale e di evitare casi di mala gestione;
• la definizione dell’affido internazionale come strumento per le politiche dell’accoglienza dei minori stranieri
non accompagnati;
• l’applicazione fattiva della legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati;
• la revisione e conseguente attuazione del Piano nazionale integrazione, insieme a politiche strutturali
di welfare territoriale attente alla dimensione di genere.
Con forza chiediamo alle candidate e ai candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo un impegno certo e chiaro
per:
• il riconoscimento da subito da parte del nuovo Parlamento del diritto di voto alle elezioni amministrative alle
cittadine e ai cittadini stranieri e la cittadinanza italiana a chi nasce in Italia da genitori stranieri, o è arrivata o
arrivato in Italia da minore e ha completato almeno un ciclo di studi. Per non negare integrazione e diritti a
cittadine e cittadini di fatto italiani.
POLITICHE COMMERCIALI, FINANZIARIE E AMBIENTALI PIU’ SOSTENIBILI
Sollecitiamo l’impegno delle candidate e dei candidati in questa campagna elettorale nella promozione di regole
commerciali che non siano in contraddizione con la cooperazione internazionale allo sviluppo e non ne limitino
l’azione, al contrario risultino incentivanti rispetto alla sostenibilità sociale e ambientale, anche attraverso la
promozione di modelli di business realmente etico e inclusivo per i soggetti privati italiani che operano all’estero. Questo
nell’ottica di promuovere partnership multistakeholder, dove il settore privato venga richiamato al suo ruolo essenziale
nel raggiungimento degli obiettivi di sradicamento della povertà e dello sviluppo sostenibile.
In un’ottica di rafforzamento del protagonismo del ruolo incisivo del nostro Paese nelle politiche europee, esortiamo
candidate e candidati eletti ad attivarsi per il loro diretto coinvolgimento nelle trattative, in particolare commerciali e
climatiche, condotte dal Governo italiano nell’ambito dell’Unione per:
• assicurarsi con adeguate valutazioni precedenti e posteriori alla loro implementazione che queste misure non
stimolino fenomeni di dumping sociale e ambientale, o limitino una garanzia solidale e condivisa di beni comuni
essenziali come l’acqua o il suolo, soprattutto nel caso di negoziati condotti con Paesi in via di sviluppo e nel
processo di superamento degli accordi di Cotonou, in via di definizione.
Proponiamo agli eletti di condividere un percorso di approfondimento e conoscenza rispetto all’impatto delle politiche e
pratiche cooperative, dell’economia sociale e solidale e del Commercio Equo e Solidale (Fair Trade), come strategie
di Cooperazione Internazionale con al centro lo sviluppo locale e la prevenzione degli esodi forzati.
Sollecitiamo Parlamento e Governo a mettere al centro del programma la lotta all’evasione ed elusione fiscale
attraverso:
• la regolamentazione dei paradisi fiscali, che sottraggono risorse pubbliche sia all’Italia che ai Paesi partner;
• il sostegno a politiche che diano piena titolarità ai Paesi partner su risorse fondamentali come terra e acqua,
anche regolamentando gli investimenti delle aziende multinazionali, ove necessario.
In ambito ambientale, oltre al pieno rispetto e applicazione degli Accordi di Parigi e degli obiettivi dell’Agenda 2030 a
livello nazionale, chiediamo che:
• l’Italia parteci economicamente al Green Fund e al Programma di riforestazione adottato in funzione dell’arresto
dell’avanzata del deserto, Great Green Wall of the Sahara and the Sahel Initiative, condotto sotto la guida
dell’Unione Africana (OUA) nell’ambito della lotta agli effetti del cambiamento climatico e della
desertificazione.
IL VALORE DEL SISTEMA DI SOLIDARIETA’ E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Come organizzazioni sociali di cooperazione internazionale crediamo fondamentale che il nuovo Parlamento eserciti
appieno la propria funzione di indirizzo e vigilanza affinché le diverse politiche esterne del nostro Paese mantengano al
centro la cooperazione internazionale, come sancito dalla L.125/2014, e siano solidamente e coerentemente volte
a combattere le crescenti diseguaglianze e a promuovere solidarietà e sviluppo sostenibile a livello globale.
Chiediamo con convinzione e determinazione che le candidate e i candidati di tutte le forze politiche si schierino
nettamente contro la criminalizzazione della solidarietà, sia essa in contesti di solidarietà internazionale, di risposta
alle fragilità e alle disuguaglianze ed emergenze sociali in Italia, come al soccorso dei migranti alle frontiere interne ed
esterne dell’Europa. La solidarietà è un bene comune irrinunciabile per la salvaguardia della democrazia: le organizzazioni
della società civile presenti nel nostro Paese, che stanno all’interno del sistema del Terzo Settore italiano, fondano la loro
missione, indicano la propria visione e stabiliscono obiettivi e azioni sulla base di questo principio.
In questa prospettiva, chiediamo alle candidate e candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo di esprimersi sulla
proposta di rimuovere le barriere fiscali, normative e burocratiche che ostacolano l’impegno della società civile nella
realizzazione dei programmi di solidarietà internazionale, con particolare riferimento al 5×1000, alla deducibilità delle
donazioni, all’IRAP, all’erogazione dell’8×1000.
Riteniamo prioritario, per garantire l’efficacia e la coerenza delle politiche nazionali e internazionali dell’Italia per la lotta
alle povertà e contro le disuguaglianze, favorire il coordinamento di tutti gli attori della cooperazione e della solidarietà
internazionale, pubblici e privati, dando piena attuazione alla L. 125/2014, che per noi rappresenta un importante
contributo lasciato in eredità al nuovo Parlamento e Governo.
Chiediamo alle nuove e ai nuovi parlamentari di mantenere attivo il dialogo con tutte le organizzazioni ed espressioni
della società civile no profit della cooperazione e solidarietà internazionale, rafforzando quegli spazi e luoghi di
confronto ed elaborazione di azioni condivise già in essere, come l’Intergruppo Parlamentare per la Cooperazione
Internazionale presso la Camera dei Deputati.
Sensibilizziamo tutte le forze politiche sull’importanza di valorizzare e utilizzare i mezzi messi a disposizione dalla nuova
strategia di Educazione alla Cittadinanza Globale, per favorire un cambiamento reale nel pensiero e nelle azioni dei
decisori dell’oggi e del futuro attraverso un percorso formativo dentro e fuori il mondo dell’istruzione, volto
all’acquisizione di maggiore consapevolezza delle strategie necessarie a realizzare un mondo più giusto.
Il Parlamento deve svolgere la propria funzione di vigilanza e di promozione dell’effettiva operatività degli organismi di
partecipazione degli attori che la L.125/2014 prevede in termini di consultazione, proposta e condivisione rispetto alle
linee strategiche di programmazione della politica di Cooperazione internazionale e agli strumenti attuativi. In particolare
chiediamo:
• la regolare convocazione e l’efficace funzionamento del Consiglio nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo,
composto dalle rappresentanze di tutti i soggetti pubblici e privati;
• l’efficace funzionamento del Comitato Interministeriale per la Cooperazione allo Sviluppo, responsabile della
coerenza delle politiche del Paese in riferimento alla cooperazione internazionale e all’Agenda internazionale
dell’Italia verso il 2030;
• il rafforzamento del ruolo e delle azioni dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, perché possa
mettere in campo strumenti e programmi efficaci e di sistema per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano.
Sulla base delle priorità indicate nella nostra lettera aperta, chiediamo alle candidate e candidati delle forze politiche
impegnate nell’appuntamento elettorale di impegnarsi con convinzione affinché il Parlamento si operi per:
• preservare e accelerare la tendenza avviata dal Governo uscente verso un graduale aumento delle risorse
pubbliche destinate alla cooperazione internazionale, con un piano di avvicinamento credibile all’impegno
politico assunto a livello internazionale dello 0,7% del PIL entro il 2030;
• vigilare perché l’aumento complessivo dei fondi di cooperazione non si traduca in una insensata competizione
tra i fondi dedicati al contrasto delle diseguaglianze all’estero e costi per l’accoglienza dei rifugiati in Italia, che
meritano invece di essere coperti da capitoli di spesa dedicati e opportunamente finanziati.
Le organizzazioni di AOI e CINI invitano tutte le altre organizzazioni, Piattaforme, Reti del mondo della solidarietà
internazionale, che condividono le priorità e le richieste presentate, a sottoscrivere questa lettera aperta.

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