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L'Africa del cinema a Cannes 2019

Póster-Cannes.-Fuente-Screen-Daily

Il 72° Festival di Cannes ospita ancora autori africani con film candidati alla Palma d’Oro. Sono Mati Diop (1982), Ladj Ly (1980) e Abdellatif Kechiche (1960).  Quest’anno la partecipazione di registi e artisti africani è piuttosto nutrita e ciò fa bene al Festival e all’Africa.

Mati Diop regista franco senegalese ha ereditato l’arte di suo zio, il regista senegalese Djibrl Mambéty. Con il suo documentario del 2013 Mille Soli, ha guadagnato molti premi. Mati Diop è la prima regista nera che nella storia del Festival potrebbe guadagnare la Palma d’Oro.

Il francese di origine maliane Ladj Ly, coinvolto nel collettivo Kourtrajme, è un regista dal forte impegno sociale e politico che si manifesta nel suo lavoro. La sua opera è un adattamento del cortometraggio omonimo del 2017, Les Miserables, e racconta la storia di Stephane, che si unisce  alla brigata anticrimine di Montfermeil. Denuncia la violenza esercitata dalle forze dell’ordine in un quartier parigino.

Abdellatif Kechiche di origine tunisina, a cui era stata assegnata la Palma d’Oro nel 2013, presenta quest’anno la sua opera basata sul romanzo di Francoise au Begadeau, Mektoum My Love. Un film drammatico che segue la storia di Amin, una giovane fotografa che inizia a godersi la compagnia e le conversazioni con Charolotte, l’ex ragazza di suo cugino. Mentre Ophelia, sua amica d’infanzia, che non ne sa nulla, condivide le sue preoccupazioni con lui: non sa se rispettare i piani di vita imposti da suo padre o seguire la sua strada.

Oltre a questi tre registi papabili per la Palma d’Oro sono presenti a Cannes la marocchina Mayam Touzani, con Adam, il suo primo lungometraggio. L’attrice, ora regista, racconta il suo ultimo lavoro. La trama si sviluppa a Casablanca e ruota attorno a due donne il cui incontro cambierà le loro vite.

Mounia Meddour algerina, presenta il suo film Papicha, per la prima volta a Cannes.

Aiaa Eddine Aljem, di origine marocchina, che ha realizzato numerosi documentari e cortometraggi di fiction, quest’anno è presente al Festival con il suo film Le Miracle du Saint Inconnu.

Presente anche il francese di origini algerine e tunisine, Hafsia Herzi con Tu Mérites un Amor.

Infine, l’ultimo regista africano presente al Festival di Cannes è il tunisino Ala Eddine Slim che porta il suo film Tlamess, la voce del soldato S., che nel deserto tunisino dove è distaccato, riceve la notizia della morte di sua madre.

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