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Con lo sport e l’arte contro l’emarginazione sociale

Contestualizzazione del progetto

L’alto livello di disuguaglianza, povertà, disoccupazione, esclusione sociale e marginalizzazione sono una vera tragedia per il Sudafrica. La vulnerabilità dei più giovani unita all’inadeguatezza di strutture adatte alla crescita e alla socializzazione, li espone al rischio di diventare criminali o comunque di compiere atti di violenza. Il Sudafrica nell’Indice di Sviluppo Umano (2015) ricopre il 118 posto su 187 paesi. Nonostante questo il 40% della popolazione (prevalentemente di colore), vive con meno di 2 dollari al giorno e le disuguaglianze sono confermate dall’elevata misura dell’indice Gini (indice che misura de disuguaglianze nella distribuzione del reddito), che  è dello 0,65 (0,33 in Italia), il più elevato tra i Brics.
Sul versante dell’aspettativa di vita non si può non evidenziare il fatto che  negli ultimi anni questa sia scesa a 55 anni per gli uomini e 59 per le donne a seguito, soprattutto, della pandemia collegata all’AIDAS. Marikana da questo punto di vista rappresenta lo specchio del Sudafrica. Marikana è una località mineraria situata nella municipalità distrettuale di Rustenburg (Bojanala Platinum District Municipality), nella provincia del North West del Sudafrica. L’area di Marikana si estende per 17,54 km² e, secondo i dati del Censimento del Sudafrica del 2011, ha una popolazione complessiva di 19.522 abitanti e una densità di 1.113,17 abitanti per km2. Nella località sono state censite 11.679 abitazioni, per lo più costruite con lamiere e tavole (shack), simili a quelle delle township suburbane di Johannesburg e Città del Capo. Si registra una prevalenza della popolazione maschile (63%) e di neri africani (98,35%); tuttavia, come nel resto del Sudafrica (Rainbow Nation), si rileva la presenza di numerosi altri gruppi etnici (bianchi, asiatici, coloured, ecc.). Le lingue più parlate sono: Xhosa (30%), Tswana (20%), Tsonga (18%), Sotho (14%). È dal 2013 che Marikana continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica, sociale e politica a seguito, del  gravissimo episodio di violenza, che tutt’ora rappresenta una ferita aperta nel paese di Nelson Mandela. Nell’agosto del 2012, durante uno sciopero organizzato dai minatori di una compagnia multinazionale occidentale per rivendicare migliori condizioni di lavoro e salario, la polizia africana ha aperto il fuoco sugli scioperanti provocando l’uccisione di 34 minatori. Questo fatto di cronaca, che ha segnato una profonda involuzione del cammino percorso dal Sudafrica democratico, ha gravato ulteriormente sulle condizioni di vita esistenti, segnate da povertà, ingiustizie economiche e sociali e assenza di servizi. In particolare, nella cittadina si registra un altissimo rischio di devianza per la popolazione giovanile residente, che spesso conduce a comportamenti pericolosi e illegali (delinquenza, consumo di droga e alcol, ecc.). In questo quadro, l’unico presidio di aggregazione educativo-sociale è la Marikana Combined School, scuola pubblica che ospita nella stessa sede elementari, medie e superiori. Attualmente la scuola, che impiega 33 insegnanti a tempo pieno, è frequentata da 1.345 studenti.

Sintesi del progetto

Il drammatico evento di Marikana che sarà ricordato come il più grave episodio di sangue post apartheid, ha messo a nudo le contraddizioni e i problemi del Sudafrica. La località di Marikana è diventata il simbolo di queste ingiustizie e di quanto poco valgono il lavoro e la sicurezza dei minatori e delle loro famiglie. Accanto a questi aspetti di natura più propriamente politica che rendono il contesto sociale ed economico piuttosto “caldo”, abbiamo avuto modo di testare più da vicino anche la condizione in cui vivono le famiglie e i giovani della zona praticamente lasciati a se stessi con l’unico punto di riferimento e di aggregazione organizzato rappresentato dalla scuola di Marikana. Le condizioni di vita di questa comunità sono terribili come lo dimostrano le numerose testimonianze e inchieste giornalistiche realizzate a seguito delle violenze sui minatori. Le società minerarie non investono nelle comunità e le persone vivono in baracche senza acqua,servizi igienici e senza elettricità. Oltre il 50% degli abitanti vive in abitazioni informali con pochi o nessun servizio di base. I lavoratori impiegati nelle miniere, secondo anche lo studio della Fondazione Bench Marks, ha messo in evidenza le condizioni di vita stressanti, non sicure di moltissimi lavoratori che vivono a Marikana. I giovani in età scolare (7-15) che vivono in questa zona  sono circa 3800 secondo i dati in possesso della Marikana Combined School, ma solo la metà circa ha accesso alla scuola pubblica. Molti si spostano verso Rustenburg ma la maggioranza non va a scuola anche per mancanza di trasporto pubblico. Oltre alla scuola non ci sono centri di aggregazione giovanile fatto salvo le “baracche e i bar informali” che non sono esattamente centri di educazione. Da qui la richiesta della direzione della scuola e degli insegnanti di recuperare per quanto possibile le vecchie installazioni sportive con la realizzazione di un “comunity center” per favorire l’incontro giovanile e combattere, in questo modo, l’emarginazione e la deriva sociale attraverso iniziative culturali nell’area, dalla musica, al teatro e alla danza.

Obiettivo generale

Potenziare e migliorare il ruolo d’integrazione sociale ed educativa della Mariana Combined School, per favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei giovani a rischio di emarginazione.

Obiettivi specifici
  1. Ristrutturare il campo sportivo calcio/rugby; costruire il campo di basket/pallavolo e l’arena per le arti
  2. Favorire la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani di Marikana alla pratica sportiva e artistica
  3. Organizzare percorsi di educazione allo sport e alle arti con la formazione di tutor e animatori locali
  4. Favorire la costituzione di almeno due associazioni per la programmazione e gestione delle attività sportive e culturali
  5. Sensibilizzare il territorio e il comune di riferimento per costruire e migliorare la convivenza tra gli abitanti e le istituzioni locali
  6. Organizzare interscambio sportivo e culturale tra le varie comunità di Bojanala
Beneficiari diretti ed indiretti

Con la realizzazione del centro sportivo, che consiste nella ristrutturazione del campo sportivo da adibire al calcio e rugby e la costruzione dell’arena per le arti, ovvero una realizzazione open air per consentire la realizzazione di percorsi di formazione nelle discipline artistiche (musica, teatro, poesia, danza) con l’organizzazione di spettacoli, potranno trarre beneficio diretto i 1345 studenti che attualmente frequentano la scuola con i loro 33 insegnanti, più il personale e i volontari delle associazioni partner locali del progetto che parteciperano all’organizzazione e formazione dei tutor ed educatori, calcolati in 30 persone. Indirettamente, data la caratteristica del progetto, oltre ad altri 1800 giovani in età scolastica, ne beneficeranno almeno altre 500 persone che vivono nelle baracche a ridosso della scuola.

Risultati attesi (2016 – in corso)
  1. Ristrutturazione e costruzione delle infrastrutture per lo sport e le arti
  2. Formazione tutor ed educatori locali per la gestione delle attività sportive ed artistiche
  3. Costituzione di forme associative per la gestione delle attività in loco
  4. Organizzazione di eventi sportivi e culturali anche attraverso l’interscambio di volontari e tecnici delle due realtà territoriali
Partner locali

Direzione Marikana Combined School, Associazione Word N Sound

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