Una grande folla, con centinaia di agenti a tutela del palazzo di giustizia di Lubumbashi, nella repubblica democratica del Congo che, quest’anno, deve eleggere il nuovo presidente. “Sono Moise, siamo pronti a morire oggi” gridavano i sostenitori dell’avversario di Kabila, convocato al palazzo di giustizi per accuse non meglio specificate.
In quel momento, Moïse Katumbi, un politico popolare all’opposizione , è la più grave minaccia al presidente Joseph Kabila. Moïse esce da un furgone Mercedes ,indossa una camicia bianca, pantaloni bianchi e scarpe bianche, con bandiera della Repubblica Democratica del Congo annodata allegramente intorno al collo. La folla esplode in una frenesia celebrativa. Gli ufficiali di polizia danno l’ordine di disperdere i manifestanti sbattendoli a terra e sparando gas lacrimogeni. Nuvole di fumo acre e viola tagliano l’aria tropicale.
Il governo del Congo, che barcolla da una crisi all’altra, ora sta giocando un gioco molto pericoloso. Il presidente Kabila, che affronta i limiti del mandato presidenziale, continua a resistere alle pressioni della comunità internazionale di cedere il potere, come previsto dalla Costituzione congolese, entro la fine di quest’anno . Invece Kabila ha scatenato le sue forze di sicurezza sui manifestanti, e mantiene rapporti tesi con amici potenti, come gli Stati Uniti, mentre si scaglia contro presunti nemici.
I suoi servizi di sicurezza, in particolare la temuta agenzia di intelligence, cercano di prendere nelle loro reti il pesce più grosso : Katumbi, che sembra avere tutta la città di Lubumbashi e una buona parte del paese intorno a lui.
“Amo Moïse più di quanto io amo mia moglie”, ha detto Jackie Roko, un venditore di cinture intervistato dal NYT a Lubumbashi, la seconda città più grande del Congo.
Katumbi, che la settimana scorsa ha dichiarato di correre per la presidenza , è un ex governatore affabile, loquace e molto ricco. Ha i soldi, la rete e il culto della personalità per essere un vero e proprio concorrente di Kabila. Ha anche una propria squadra di calcio, il TP Mazembe ( le ruspe) una delle più forti e di maggior successo in Africa. Ed è lui ha che ha iniziato a unificare l’opposizione del Congo, cosa che nessun altro uomo politico ha mai fatto.
Fino all’anno scorso, Katumbi, 51 anni, era il re di questa parte del Congo, il ricco Katanga. E’ stato uno stretto confidente del presidente Kabila e governatore della provincia di Katanga, che produce una buona parte della fornitura di rame del mondo. Durante i suoi nove anni in carica, è stato ampiamente accreditato grazie al miglioramento del clima di business, aiutando i poveri e con un giro di vite sulla corruzione. Ma l’influenza della corruzione e lo spaccio di droga rimangono all’ordine del giorno.
Katumbi ha un talento naturale, fiammeggiante che evoca Mobutu Sese Seko, ex dittatore del Congo rinomato per la sua sconcertante opulenza. Nella sua dimora di Lubumbashi si possono ammirare zanne d’avorio, vasi giganti, enormi dipinti e acri di marmo e pelle bianca. Sul retro della sua villa, c’è un campo da tennis con murales che lo raffigurano mentre schiaccia la palla. Spesso accoglie amici e visitatori per una partita di pomeriggio, non importa ciò che sta accadendo al di fuori. Poi ci sono la sua cappella, giardini regali e un enorme acquario, pieno di pesci.
Ogni sera, al di fuori dei suoi imponenti cancelli, ci sono centinaia di persone che si riuniscono. Sono le sue sentinelle cittadine. Stanno in gruppi al buio, allungando il collo su e giù per la strada, pronti a combattere chiunque cerchi di prendere il loro eroe e benefattore.
La scorsa settimana, il ministro della giustizia del Congo ha annunciato che il governo aveva “prove documentate” che il signor Katumbi aveva assunto centinaia di mercenari, tra cui americani, per organizzare un complotto per rovesciare il governo. La parola mercenario porta fa un certo effetto in Congo. Nel 1960, mercenari belgi hanno combattuto una guerra di breve durata per dividere questa provincia – il Katanga – dal resto del Congo. A metà degli anni 1990, Mobutu ha utilizzato mercenari nell’estremo tentativo di rimanere al potere. Poi, alla fine del 1990, quando il Congo immerso nel caos, (la guerra mondiale del Congo), soldati di quasi una dozzina di paesi africani hanno razziato il paese portando fuori valori di milioni e milioni con i minerali rubati.
Il ministro della Giustizia ha mostrato, come prova, le immagini di un americano, Darryl Lewis, che è stato arrestato il mese scorso a Lubumbashi, mentre portava una mitragliatrice. Più probabile che l’immagine di Lewis sia stata presa da qualche sito web. Il governo degli Stati Uniti ha ribattuto con una dichiarazione insolitamente forte dicendo che le accuse erano false e che il signor Lewis non è mai stato in Congo e che non ha lavorato per una società privata di sicurezza americana.
Katumbi ha detto di aver assunto il signor Lewis come consigliere per la sicurezza perché gli agenti segreti del governo sono degli stalker per lui e la sua famiglia. Alcuni diplomatici occidentali hanno anche dichiarato che Katumbi potrebbe essere assassinato.
Katumbi è stato convocato in tribunale questa settimana: prima lunedì e poi mercoledì . Per questo la folla, nonostante tutto ha voluto fare sentire la sua voce a sostegno del candidato contro Kabila. La situazione è tesa, elettrica e il governo del Congo deve fare i conti con i prezzi delle materie prime in caduta. La Cina, che era stata il nuovo salvatore del Congo, ha le sue difficoltà economiche e non è in grado di elargire i miliardi di dollari di credito facile come faceva in passato. Oltre a questo , i governi occidentali stanno prendendo in considerazione sanzioni contro i funzionari congolesi per violazioni dei diritti umani in connessione con i giri di vite politici.
Lambert Mende, il ministro dell’informazioni e stretto alleato di Kabila, ha detto, in una recente intervista, che il governo non aveva abbastanza soldi per tenere le elezioni. Egli ha anche sostenuto che il presidente aveva accettato di dimettersi alla fine dell’anno, ma il rinvio delle elezioni costringe il presidente a rimanere nella sua carica per evitare “confusione, ribellioni, guerre.”
Uno scenario davvero preoccupante per questo gigante dell’Africa.
libera traduzione di Time For Africa dal NYT