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Il nuovo stato del Sud Sudan tra sangue e petrolio

Civilians seek protection at UNMISS compound after fighting in Juba

Sud Sudan tra sangue e petrolio

Sono trascorsi cinque anni, non รจ molto per un nuovo Stato, una nuova Nazione, ma questo 54 ยฐ paese africano รจ nato sotto la maledizione del petrolio. 20 anni di lotte per l’indipendenza per poi trasferire le stesseย da Khartoum ย a Juba: ย dentro i nuovi confini, tra l’altro ancora contestati dal Sudan del presidente Al Bashir. Il Paese ha, sotto i suoi piedi, immensi giacimenti di oro nero che potrebbero fare la differenza e portare, finalmente, prosperitร  a queste popolazioni, costituiteย dalle molte etnie, che hanno contribuito con le loro vite a raggiungere l’indipendenza.

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Il petrolio, ancora una volta nei paesi africani non diventa una risorsa per alimentare la crescita e la lotta alle povertร , al contrario, come nel caso del Sud-Sudan diventa terreno di scontro tra due contendenti. Scontro aggravato dal fatto che il Sudan del presidente Bashir – sulla cui persona รจ stato emesso un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra – ricatta il nuovo stato applicando tariffe esose per il trasporto del greggio nell’unico oleodotto in grado di raggiungere le raffinerie che non si trovano in Sud-Sudan.

Quanto sta accadendo in questo nuovo Stato africano non รจ un conflitto etnico, come molti vorrebbero accreditare, ma si tratta di una lotta politica per il potere ย cui soccombono le popolazioni inermi.ย Solo sei mesi fa, dopo 8 mesi dall’accordo di pace e dopo quasi 3 anni di guerra civile, scoppiata nel dicembre 2013, Machar aveva prestato giuramento come primo vicepresidente, accettando di formare un governo di unitร  nazionale con il rivale Salva Kiir.

Il 25 luglio il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir ha sostituito il suo vice presidente e rivale Riek Machar designando al suo posto il generale Tabal Deng Gai.

Lo scontro tra le parti, prima di questa nomina, aveva giร  scatenato le violenze nella capitale Juba tra lโ€™8 e lโ€™11 luglio scorso: scontri con carri armati, elicotteri e armi pesanti che hanno provocato la morte di 300 civili e decine di migliaia di sfollati. La sostituzione di Machar ha ulteriormente aggravato la situazione di un Paese che giร  vive nell’insicurezza, dopo le ripetute violazioni dellโ€™accordo di pace siglato lo scorso anno tra i due leader al vertice, e ha messo in moto un nuovo flusso migratorio verso i paesi confinanti.

Il numero di rifugiati del Sud Sudan fuggiti dalle violenze e giunti nei Paesi vicini ha superato la soglia di un milione, cifra che sale a due milioni se si tiene conto degli sfollati nelle zone interne del paese.ย Ancora difficile, dunque, la situazione in Sud Sudan, a seguito delle violenze tra i sostenitori del presidente, Salva Kiir, e quelli dellโ€™ex vice, Riek Machar.

Il Paese, cinque anni dopo la sua indipendenza, entra cosรฌ nella lista di quelli che hanno prodotto piรน di un milione di rifugiati insieme a Siria, Afghanistan e Somalia. Piรน di 185.000 persone sono fuggite dalle nuove violenze esplose a Juba lโ€™8 luglio e la maggior parte dei nuovi arrivati sono giunti in Uganda, ma anche in Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana, Paesi che hanno accolto i profughi provenienti da quella terra martoriata dalla guerra civile

La maggior parte di coloro che fuggono dal Sud Sudan sono donne e bambini ed includono sopravvissuti ad attacchi violenti, vittime di violenza, bambini separati dai loro genitori o che hanno viaggiato da soli, ma anche disabili, anziani e persone che hanno bisogno di cure mediche urgenti.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato il dispiegamento di 4.000 soldati delle Nazioni Unite, oltre a 13.500 peacekeeper, giร  nel paese per garantire la sicurezza a Juba e scoraggiare gli attacchi contro le basi del ‘ONU. Juba non ha accettato il dispiegamento di questa forza, ritenendo che essa indebolirebbe la sua sovranitร .

Frattanto, a Juba, la vita รจ ripresa, soprattutto per chi lavora nelle organizzazioni umanitarie, ma la popolazione fa fatica a trovare il cibo ai mercati, ed รจ sottoposta ancora a violenze. Moltissimi si sono rifugiati nei campi per la protezione dei civili dellโ€™Onu e ci sono continui racconti di stupri di donne, di reclutamento di bambini soldato anche nei dintorni di Juba.

L’ONU, perciรฒ, ha annunciato l’apertura di un’indagine sulla violenza e gli abusi sessuali commessi contro i civili, compresi gli operatori umanitari, da parte dei soldati del Sud -Sudan a Juba nel mese di luglio, che le forze di pace non sono state capaci di prevenire.

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